I maestri
Pittore e architetto di fama europea, nasce a San Giovanni V.no nel 1691 e morto in Portogallo nel 1773.
Fu allievo di Vincenzo Ferrati (1659-1711) e di Giuseppe Nicola Nasini (1657-1736).
Vincenzo Ferrati, di origini sangiovannesi, si era trapiantato a Siena. Era uno specialista in quadrature. A San Giovanni, fra il 1698 e il 1704, aveva decorato le volte e la perduta facciata della Basilica con finte architetture.
Giuseppe Nicola Nasini, probabile maestro del Ferrati, è la figura più rappresentativa della pittura senese tardobarocca. Lavorò anch’egli alla decorazione della Basilica e vi dipinse nel 1699 i 15 Misteri del Rosario negli archi sui i quali s’impostano le volte sopra l’altar maggiore.
Il soggiorno senese
Sia il Ferrati che il Nasini erano membri dell’Accademia dei Rozzi di Siena. Il Nasoni vi sarà ammesso nel 1713 col nome di “Piangoleggio”, dopo aver collaborato con gli accademici in qualità di scenografo e forse di attore.
Nel 1711 il Nasoni aveva già collaborato col Ferrati nella realizzazione degli apparati funebri per Francesco Maria de’ Medici. Dopo la morte del Ferrati, l’Opera del Duomo di Siena commissionò a Niccolò il catafalco per il Gran Principe Ferdinando, morto nel 1713, e poi per la Granduchessa Marguerite-Luise, morta a Parigi nel 1721.
A Malta
Niccolò lascia Siena nel 1722, chiamato a Malta dal Gran Maestro Marcantonio Zondadari o dal successore di questi, il portoghese Manoel de Vilhena. Il soggiorno maltese si prolunga fino al 1725. A Malta, il giovane sangiovannese lavora, tra l’altro, alla decorazione del Palazzo Magistrale della Valletta.
A Oporto
Contrasti con non meglio noti rivali e con l’Inquisizione spiegano l’interruzione improvvisa del soggiorno maltese e il trasferimento a Oporto.
Nel 1725 il Nasoni è già impegnato nella decorazione della cattedrale portoghese.
Il complesso della Confraternita dei Clérigos
A Oporto e nella regione circostante si sviluppa l’attività del Nasoni come architetto. Il capolavoro dell’architetto sangiovannese è il complesso architettonico della Confraternita dei Clérigos (1731-1763): nella chiesa dove, tra l’altro, il Nasoni è sepolto. La chiesa, a pianta ovale, ariosa e mossa, introduce in terra portoghese i modelli del barocco italiano rompendo con la locale tradizione degli edifici a pianta rettangolare internamente rivestiti di intagli dorati che conferiscono loro un aspetto sontuoso e cupo al tempo stesso. La facciata barocca della chiesa contrasta vivamente con le austere facciate delle chiese di Oporto. Il campanile, collegato alla chiesa dalla “casa” dei Clérigos, è ancora oggi uno dei simboli di Oporto.
A Oporto il Nasoni progettò, tra l’altro, la chiesa della Misericordia.
Palazzi e ville suburbane
All’architetto sangiovannese si debbono, inoltre, i progetti di numerosi palazzi cittadini per privati e per confraternite e soprattutto le magnifiche residenze, arricchite da giardini all’italiana, che andavano sorgendo nei dintorni della città. Tra esse la Quinta do Freixo e la Quinta Prelada. Il Nasoni si spenge in Portogallo nel 1773.