Marco Tullio Giordana, Premio Marzocco alla Carriera alla 42ma edizione di ValdarnoCinema Film Festival

21 titoli, tra lungometraggi e corti, il ricordo della figura di Enrico Berlinguer a 40 anni dalla scomparsa; un omaggio a Carlo Mazzacurati con una mostra fotografica

Data:

04 ottobre 2024

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Descrizione

Inaugurazione con “Non riattaccare”, noir del fiorentino Manfredi Lucibello, alla presenza dell’autore

Per la prima volta dopo la partecipazione a Venezia, il film “Vittoria” di Alessandro Cassigoli e Kasey Kauffman (9 ottobre) distribuito da Teodora Film

San Giovanni Valdarno, 3 ottobre – Sarà il regista milanese Marco Tullio Giordana, autore di cult come “La meglio gioventù” e “I cento passi” a ricevere il Premio Marzocco alla carriera alla 42ma edizione di ValdarnoCinema Film Festival, in programma dall’8 al 12 ottobre a San Giovanni Valdarno (Arezzo). Il regista torna al festival (dove era stato quasi 30 anni fa, nel 1995, per Pasolini – Un delitto italiano) per presentare al pubblico il suo ultimo lavoro, “La vita accanto” (la sera dell’11 ottobre), dramma borghese raffinato e dai toni dark, ambientato nella Vicenza degli anni ’80-’90 e ricevere il premio alla carriera (ore 21 presso Cinema Teatro Masaccio).

ll festival, il cui comitato organizzatore è presieduto da Luigi Nepi, docente di critica cinematografica all’Università di Firenze, si svolge con la collaborazione del Comune di San Giovanni Valdarno e del Cineclub Fedic sangiovannese, con il patrocinio e il supporto della Regione Toscana e di Fondazione Sistema Toscana. La direzione artistica è affidata a Marco Luceri, responsabile cinema Giunti-Odeon, critico cinematografico e coordinatore del gruppo toscano del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.

Conosciuto come uno dei concorsi cinematografici più longevi d’Italia, l’edizione 2024 del festival presenta un programma variegato accomunato però da uno sguardo sul passato che si proietta sul presente. Con oltre 3000 titoli arrivati da tutto il mondo la selezione comprende 21 film in concorso, tra lungometraggi e cortometraggi; il ricordo della figura di Enrico Berlinguer; una particolare attenzione ai più piccoli con le matinée “Valdarno Kids” e un omaggio alla figura di Carlo Mazzacurati con una mostra fotografica.

“Per la Regione Toscana – ha detto il presidente Eugenio Giani – il cinema rappresenta una delle priorità di azione, nella prospettiva di valorizzare non solo la proiezione ma la produzione di film e materiali audiovisivi. Per questo abbiamo lanciato due bandi FESR da 3 milioni ciascuno, il primo è stato già chiuso e quindi le risorse sono state già assegnate; il secondo è in corso di pubblicazione. L’intento è proprio quello di stimolare la produzione di film in Toscana dando anche sostanza e concretezza alle nostre politiche a favore del cinema toscano. Questa manifestazione che è arrivata alla 42° edizione è la dimostrazione che la Regione non vuole solo sostenere la produzione di film ma anche iniziative come il ValdarnoCinema Film Festival, consolidata nel tempo che dà segnali evidenti di crescita e sviluppo”.

“La Regione Toscana – ha detto la capo di Gabinetto della presidenza della Regione Cristina Manetti – ha una politica cinematografica attenta che prevede sostegno ai festival e alle produzioni. A queato si aggiunge il teatro della Compagnia, Casa del Cinema per tutta la Toscana che ospita proiezioni e festival. Non ultima, la scelta del presidente di attivare i fondi Fesr dedicati alle produzioni cinematografiche. La Regione è dunque attenta all’importanza del cinema e a quello che rappresenta. Iniziative come il ValdarnoCinema Film Festival costituiscono un pezzo della storia e della cultura di un comune come San Giovanni Valdarno e della Toscana. L’auspicio è che questo festival continui a crescere”

“Simbolo dell’edizione di quest’anno – ha spiegato il presidente del comitato organizzatore Luigi Nepi – è lo Shaka, un gesto della cultura hawaiana che si fa estendendo pollice e mignolo mentre le altre dita sono piegate e che augura armonia, pace e serenità. La scelta, per un festival che raccoglie film da tutto il mondo, dalle Filippine al Brasile passando per l’Europa, è un modo per porre l’attenzione sul bisogno di pace che tutti proviamo in questo periodo così particolare . Mai come quest’anno sono arrivati in concorso così tanti film: oltre 3100 tra lungometraggi, corti e film d’animazione. Oltre ai tanti e interessanti appuntamenti con le scuole mi preme ricordare le belle serate per tutti con film come Vittoria o Taxi Monamour che arrivano dall’ultimo festival di Venezia dove sono stati accolti con eccezionale consenso di pubblico e di critica. Inoltre quest’anno il ValdarnoCinema Film Festival dedica una giornata al ricordo della figura di Berlinguer a 40 anni dalla sua scomparsa con la proiezione del film “Arrivederci Berlinguer!” di Michele Mellara e Alessandro Rossi che saranno presenti in sala e la presentazione del libro “Solo la verità lo giuro” di Antonio Padellaro che racconterà la sua esperienza con il segretario del partito comunista”

Aggiunge Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno: “Una manifestazione culturale deve avere la capacità di stimolare la riflessione, contrastare il pensiero comune, il conformismo, le tendenze all’omologazione, offrire una diversa prospettiva e dare spazio al pensiero divergente, costituendo un elemento di crescita per una comunità, in valori e civiltà. Questo ha fatto il Festival del Cinema per la nostra città negli anni. È, per San Giovanni Valdarno, un vanto e un orgoglio non solo per le personalità italiane e straniere che sono arrivate nella nostra città, ma anche per il valore delle opere che sono state presentate, per le opportunità che, negli anni, ha concesso a giovani e meno giovani autori indipendenti di farsi conoscere. E, particolarmente rilevante, il legame che il festival ha con le scuole che si è costantemente rafforzato. Questa 42/ma edizione ospita 30 opere tra italiane e straniere, con registi e protagonisti dei film che incontreranno il pubblico e siamo particolarmente fieri che quest’anno il premio Marzocco venga consegnato a Marco Tullio Giordana, uno dei registi più importanti del cinema italiano degli ultimi quarant’anni, che ritirerà personalmente il premio nella serata di venerdì 11 ottobre”.

“Per un festival – commenta l’assessore alla cultura Fabio Franchi – arrivare alla 42esima edizione è sicuramente la conferma del prestigio che si è guadagnato negli anni e di come sia riuscito a crescere e non solo adeguarsi ai tempi ma anche prevederli. Se si pensa a quella che era la filmografia e la cinematografia 40 anni fa sono passati veramente dei secoli, culturalmente parlando e ValdarnoCinema è sempre stato al passo, anzi anche un passo avanti rispetto alle necessità del tempo. Questa edizione si presenta particolarmente ricca come avviene da qualche anno grazie al comitato organizzatore presieduto da Luigi Nepi e alla direzione artistica di Marco Luceri con una qualità di film in concorso impressionante provenienti da tutto il mondo, alcuni già premiati in Festival prestigiosi o addirittura già in predicato per il premio Oscar. Tanti e interessanti anche gli eventi collaterali, il coinvolgimento delle scuole, il premio Marzocco D’oro alla carriera a Marco Giulio Giordano che è sicuramente uno dei registi dell’ impegno italiano, con film come “I 100 passi” e “La meglio gioventù”, un regista che ha inquadrato quelle inquietudini sociali e politiche che il nostro paese esprime. Fondamentale anche il supporto di tanti sponsor e di tanti enti a partire dal ministero della cultura segno che nel festival in tanti anzi tantissimi hanno creduto e credono”.

Dichiara Marco Luceri, direttore artistico del festival: “Rinnovarsi e contestualmente mantenere la tradizionale missione del festival, offrendo ai giovani talenti del cinema italiano e internazionale la possibilità di far vedere i loro film in un contesto nuovo e di grande apertura al pubblico, con un occhio di riguardo per le contaminazioni e i nuovi linguaggi dell’audiovisivo. Quest’anno sono stati più di tremila(!) i film da tutto il mondo che si sono candidati al concorso, tanto da richiedere uno sforzo titanico da parte del comitato di selezione, cosa che da un lato fa capire l’importanza e la grande forza attrattiva del Festival anche a livello internazionale, dall’altro è garanzia dell’assoluta qualità dei film selezionati”.

“Simbolo dell’edizione di quest’anno – ha spiegato il presidente del comitato organizzatore Luigi Nepi – è lo Shaka, un gesto della cultura hawaiana che si fa estendendo pollice e mignolo mentre le altre dita sono piegate e che augura armonia, pace e serenità. La scelta, per un festival che raccoglie film da tutto il mondo, dalle Filippine al Brasile passando per l’Europa, è un modo per porre l’attenzione sul bisogno di pace che tutti proviamo in questo periodo così particolare . Mai come quest’anno sono arrivati in concorso così tanti film: oltre 3100 tra lungometraggi, corti e film d’animazione. Oltre ai tanti e interessanti appuntamenti con le scuole mi preme ricordare le belle serate per tutti con film come Vittoria o Taxi Monamour che arrivano dall’ultimo festival di Venezia dove sono stati accolti con eccezionale consenso di pubblico e di critica. Inoltre quest’anno il ValdarnoCinema Film Festival dedica una giornata al ricordo della figura di Berlinguer a 40 anni dalla sua scomparsa con la proiezione del film “Arrivederci Berlinguer!” di Michele Mellara e Alessandro Rossi che saranno presenti in sala e la presentazione del libro “Solo la verità lo giuro” di Antonio Padellaro che racconterà la sua esperienza con il segretario del partito comunista”.

Inaugurazione e chiusura

La prima giornata del festival, martedì 8 ottobre si aprirà alle ore 17 presso la Casa della cultura Palomar (piazza della Libertà, 15) con la presentazione del libro “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli di Elisa Baldini, alla presenza dell’autrice, insieme al presidente Luigi Nepi e il direttore artistico Marco Luceri. L’inaugurazione si terrà alle 21.15 al Cinema Teatro Masaccio con una doppia proiezione di titoli in concorso: il cortometraggio “Bob and weave” di Adelmo Togliani, alla presenza dell’attore Alessandro Benvenuti e “Non riattaccare” del regista fiorentino Manfredi Lucibello, unico film italiano in concorso all’ultimo Festival di Torino che è un un viaggio con il piede schiacciato sull’acceleratore lungo le strade notturne di una città, con Barbara Ronchi nei panni di una donna che deve salvare il proprio amore. Il film sarà introdotto dal regista a cui seguirà un Q&A. La chiusura del festival sabato 12 ottobre, dopo la consueta serata di premiazione è affidata alla proiezione fuori concorso di Taxi Monamour del regista Ciro De Caro, che prosegue la sua indagine nell’universo femminile con il delicato e struggente racconto di un’amicizia. De Caro, che con questo film ha vinto il Premio del Pubblico Giornate degli Autori a Venezia 81, torna dopo dopo due anni al festival dopo aver presentato “Giulia”.

Il concorso

Tra i lungometraggi in gara inoltre troviamo: dal Brasile A strange path di Guto Parente, un giovane regista torna nella sua città natale e cerca di riallacciare i rapporti con il padre mentre la pandemia accelera rapidamente in tutto il Brasile (11 ottobre); Arrivederci Berlinguer! di Michele Mellara e Alessandro Rossi che saranno presenti in sala. Tratto in larga parte dal filmato sui funerali del politico e da una serie di materiali filmici provenienti dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. La proiezione sarà preceduta dalla presentazione del libro “Solo la verità lo giuro” di Antonio Padellaro (10 ottobre). Invelle di Simone Massi, animazione su un’epopea contadina che accompagna gli spettatori indietro e avanti nel tempo (12 ottobre); L’anno dell’uovo di Claudio Casale mette al centro della trama una giovane coppia, che in attesa del loro primo figlio, fugge da un mondo materialista per unirsi alla comunità spirituale (12 ottobre); si approccia al genere sperimentale il film polacco Mammalia di Sebastian Mihailescu, un viaggio surreale attraverso la crisi della virilità; è un collage tra materiale d’archivio, voci e ricordi quello raccontato in Mentre parlavamo del fiume di Carla Vestroni in dialogo con la regista Lorenza Mazzetti, che filmano in momenti diversi e ognuno a modo suo un’ode all’East End di Londra, alla zona portuale, al dopoguerra e all’immigrazione degli anni Cinquanta (9 ottobre). Non credo in niente commedia di Alessandro Marzullo Il viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni, nonostante il loro progetto di vita stia prendendo una direzione diversa da quella che speravano (10 ottobre); Roma Blues di Gianluca Manzetti, un coming of age dal sapore noir e indie che racconta di raccontare la capitale italiana infuocata, criminale, immobile, che nonostante tutto può ancora essere un luogo capace di generare amore (10 ottobre); Taxibol, documentario di Tommaso Santambrogio che ci porta per le strade di Cuba, in compagnia di Lav Diaz, famoso regista filippino, e Gustavo Flecha, un loquace tassista cubano. I due si ritrovano a discutere di politica, migrazione, condizioni sociali e amore; toccando numerose storie ed esperienze personali, creano un affresco storico delle condizioni dei loro paesi (11 ottobre). E infine Vittoria segna invece il ritorno al Valdarno della coppia Alessandro Cassigoli e Kasey Kauffman, che nel 2022 vinsero il concorso con Californie, e dal precedente film sono ripartiti per continuare a proporre la loro idea di cinema del reale (9 ottobre). “Vittoria” che è stato presentato nella sezione Orizzonti Extra alla recente Mostra del Cinema di Venezia esplora, attraverso la vita di Jasmine, il mondo poco conosciuto dell’adozione internazionale, un labirinto in cui aspiranti genitori perseguono il loro desiderio di avere un figlio.

Cortometraggi

Dal locale al globale, dall’Italia al mondo: quest’anno il festival presenta una selezione di titoli provenienti da ogni continente, segno che la manifestazione continua a essere attrattiva dal punto di vista internazionale. In programma: Aunque es de noche di Guillermo Garcia Lopez; Bob and Weave di Adelmo Togliani; Cross my heart and hope to die di Sam Manacsa; Ivalu di Anders Walter e Pipaluk K. Jorgensen; La reproduction di Jean-Marie Villeneuve; Malamente di Giovanni Guidelli, One note man di George Siougas; Questi ragazzi di Renato Chiocca; Room taken di Tj O’Grady-Payton e The real truth about the fight di Andrea Slavicek.

Eventi dedicati alle scuole

Un legame importante è quello che si è creato negli anni tra il festival e il territorio con le scuole di San Giovanni Valdarno alle quali saranno dedicate ben tre matinée.. In particolare, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia è in programma un incontro per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado gestito dell’Associazione Basaglia di Arezzo, con esperti di tematiche legate alla sanità e igiene mentale, all’inclusione e all’integrazione (venerdì 12 ottobre).

Omaggio a Carlo Mazzacurati con una mostra fotografica

Tra gli eventi collaterali del Festival un omaggio al regista Carlo Mazzacurati con la mostra fotografica dal titolo Carlo Mazzacurati nello sguardo di Lucia Baldini. Racconto fotografico per i film: “La Giusta Distanza e La Passione”. Lucia Baldini, che nell’ambito dello spettacolo ha trovato negli oltre trent’anni di attività il suo linguaggio peculiare, con questo lavoro stringe il patto di guardare la realtà facendosi prestare lo sguardo di un altro (inaugurazione sabato 5 ottobre presso Pieve di San Giovanni Battista, piazza Cavour San Giovanni Valdarno).

Valdarno kids

È la sezione mattutina che permette agli alunni delle elementari di confrontarsi con i corti d’ animazione, non da semplici spettatori, bensì da potenziali creatori, grazie al laboratorio guidato della cartoonist Marta Vangelisti. In programma ci saranno i corti Ana morphose di Joao Rodrigues; Cave of warmth di Shamir Raiapov; In the shadow of the cypress di Hossei Molayemi e Shirin Sohani; One track mind di Faye Isherwood-Wallace; Pader di Jean Vergé; The song of flying leaves di Armine Anda (cinema teatro Masaccio).

Premio Marzocco alla Carriera

Il Festival è per San Giovanni Valdarno un vanto e un orgoglio che ha consentito di ospitare, negli anni, nomi importanti della cinematografia italiana e straniera: da Giuseppe Bertolucci a Mario Monicelli, da Ilaria Occhini fino a Anna Bonaiuto, Carlo Verdone, Abel Ferrara, Antonio Capuano, Vittorio Storaro, Pupi Avati e anche Michelangelo Antonioni che partecipò al Festival nel 1995, l’anno in cui ricevette l’Oscar alla Carriera, per citarne alcuni. Quest’anno il Premio Marzocco alla Carriera sarà consegnato a Marco Tullio Giordana, uno dei registi più importanti del cinema italiano degli ultimi quarant’anni, che ritirerà personalmente il Premio nella serata di venerdì 11 ottobre.

La giuria e i premi

I film in concorso saranno votati dalla giuria ufficiale presieduta dal regista e sceneggiatore Vittorio Moroni e composta inoltre dalla critica cinematografica Elisa Baldini e dal regista Lorenzo Borghini. La giuria assegnerà i seguenti premi ufficiali: il primo classificato riceverà il prestigioso Premio Marzocco (dal valore di € 1000 per il lungometraggio e €500 per il corto), simbolo della città di San Giovanni Valdarno. Il riconoscimento è intitolato a Marino Borgogni, presidente di Valdarno Cinema Fedic scomparso nel 2012, noto per il costante e assiduo impegno nella promozione del festival e della cultura cinematografica. Numerosi gli altri premi: il premio “Amedeo Fabbri” alla migliore interpretazione maschile; il premio “Amedeo Fabbri” alla migliore interpretazione femminile; e infine il premio “Banca del Valdarno” al film di qualsiasi categoria capace di mettere in risalto i valori della cooperazione e della solidarietà. Tra i premi collaterali segnaliamo: il premio ”Cineclub Fedic Sangiovannese” intitolato a Luciano Becattini, assegnato al miglior film diretto da registi nati o residenti in Toscana; il premio “Diari di Cineclub” periodico indipendente di cultura e informazione cinematografica, che sarà assegnato al migliore film, la giuria di qualità sarà formata da Anna Barenghi, laureata in Cinema Teatro e Produzione multimediale a Pisa, dal 2020 è Responsabile della Biblioteca Villino Corsini – Villa Pamphilj di Roma Capitale; Antonio Vladimir Marino, regista, traduttore di lingua russa, e curatore del podcast “Schegge di cinema russo e sovietico” su DdCR | Diari di Cineclub Radio; Roberto Lasagna, saggista, psicologo e critico cinematografico; il premio “Franco Basaglia”, che sarà assegnato dall’Associazione F. Basaglia di Arezzo al film che meglio rappresenti le tematiche della salute mentale nel nostro presente in Italia e nel mondo, i componenti sono la psicologa e psicoanalista Loredana Betti, l’operatore psichiatrico e documentarista Stefano Dei e l’educatrice di Salute Mentale e arteterapia Alessandra Guidi e infine il premio A.N.P.I, assegnato dal direttivo della sezione A.N.P.I Valdarno al miglior film capace di rappresentare i valori storici e ideali dai quali è nata la Costituzione della Repubblica Italiana.

Partnership

Tra le collaborazioni del festival c’è l’Istituto Statale d’istruzione Superiore “Isis Valdarno” di San Giovanni Valdarno, i licei “Giovanni da San Giovanni”, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Vasari” di Figline Valdarno e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Benedetto Varchi” di Montevarchi.

Un ringraziamento particolare alle realtà economiche della zona che hanno contribuito alla realizzazione della 42/ma edizione del festival come: Banca del Valdarno Credito Cooperativo Gruppo ICCREA, Publiacqua, Moretti spa, Unicoop Firenze.

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Pagina aggiornata il 04/11/2024