A Dario Argento il Premio Marco Melani 2025, diciannovesima edizione

Il programma della tre giorni (12-14 dicembre) prevede incontri e proiezioni

Data:

02 dicembre 2025

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Descrizione

Il programma della tre giorni (12-14 dicembre) prevede incontri e le proiezioni di: “Quattro mosche di velluto grigio”, “Suspiria” e “Profondo rosso”, recentemente rieditati in 4K; il documentario Profondo Argento e una tavola rotonda di studiosi dell’universo Argento, affiancata da un incontro dedicato alla storica rassegna “Ladri di cinema”, ideata da Marco Melani, e dalla proiezione speciale di “Ultimo tango a Parigi”, film particolarmente caro a Melani


San Giovanni Valdarno (Arezzo), 2 dicembre – Sarà Dario Argento, uno tra i più acclamati registi italiani nel mondo, a ricevere il Premio Marco Melani alla carriera, diciannovesima edizione, in una cerimonia che si terrà sabato 13 dicembre ore 21.30 (ingresso libero) presso il cinema teatro Masaccio a San Giovanni Valdarno (Arezzo). Il premio sarà ritirato dalla figlia Fiore Argento, attrice, costumista e stilista, alla presenza del Sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e dell’Assessore alla cultura Fabio Franchi. Durante la premiazione anche un intervento video da parte di Dario Argento. Il Premio Marco Melani è promosso dal Comune di San Giovanni Valdarno, Casa Masaccio | Centro per l’arte contemporanea, in collaborazione con Associazione culturale H12 – Armando Andria e Gabriele Monaco.

 

Dopo Aki Kaurismäki, Lars von Trier e Béla Tarr (solo per citare alcuni dei premiati delle ultime edizioni) il prestigioso riconoscimento celebra quest’anno la carriera di un regista che con il suo cinema ha attraversato i decenni restando fedele a un’idea autoriale precisa: l’horror come territorio della visione, come esperienza sensoriale e psicologica, riflessione sullo sguardo e sulla percezione. 

Il Premio Marco Melani tiene viva la memoria del critico e operatore culturale Marco Melani, che partendo da San Giovanni Valdarno tra la fine degli anni ’60 e la metà dei ’90 ha attraversato il cinema italiano e non solo, contribuendo ad animare festival e rassegne e a dare vita a programmi televisivi seminali come La magnifica ossessione, Blob e Fuori orario. Il Premio è un riconoscimento che celebra personalità del mondo del cinema capaci di lasciare un segno indelebile attraverso una visione originale e un’impronta artistica inconfondibile. Fondato e diretto da enrico ghezzi, l’edizione 2025 è organizzata da Armando Andria e Gabriele Monaco per H12. 

Il Premio è assegnato quest’anno ad Argento con la seguente motivazione: “Per il valore teorico e culturale di un’opera che interroga in profondità il senso stesso dell’immagine cinematografica, capace di evocare, destabilizzare e inscriversi nel corpo dello spettatore. Per la disposizione a restituire al cinema la sua funzione originaria: non solo rappresentare, ma perturbare. In ogni inquadratura, in ogni movimento di macchina, si avverte in Argento una tensione ontologica, un’inquietudine che interroga lo statuto stesso del reale. L’estetica del suo cinema – fatta di cromatismi esasperati, geometrie impossibili, suoni che feriscono – non è mai fine a sé stessa, ma è sempre gesto filosofico: un tentativo di dare forma al caos, di rendere visibile l’informe”. 

"Il premio Marco Melani - le parole del sindaco Valentina Vadi e dell'assessore alla cultura Fabio Franchi - è, per la nostra città, una delle manifestazioni culturali più importanti e identitarie. In questi anni abbiamo lavorato con convinzione e determinazione per garantirne la continuità e per farne crescere il profilo, nel segno della lezione lasciata da Marco Melani: un cinema che è sguardo, ricerca, immersione nella vita, sperimentazione di tecniche e linguaggi; un cinema che è, per chi lo fa e per chi lo guarda, una vera e propria ‘magnifica ossessione’. Grazie all’apporto prezioso di enrico ghezzi e di chi ha collaborato all’organizzazione del premio, tra i quali Casa Masaccio - centro per l’arte contemporanea,  Armando Andria e Gabriele Monaco – che desidero ringraziare sentitamente – negli anni abbiamo scelto di conferire il riconoscimento a registi che hanno cambiato la storia del cinema attraverso un linguaggio personale e innovativo. In questo solco si inserisce il conferimento del premio 2025 a Dario Argento, maestro indiscusso del cinema contemporaneo, autore capace di ridefinire i confini dell’horror e del thriller, di trasformare l’immagine cinematografica in esperienza sensoriale, emotiva e filosofica. Argento ha saputo creare un immaginario che ha influenzato generazioni di cineasti e che continua ancora oggi a parlare al pubblico di ogni età. Con questo premio, San Giovanni Valdarno rende omaggio a un artista che ha saputo trasformare la visione in arte e l’arte in una forma unica di conoscenza".

Il programma

La giornata di venerdì 12 dicembre, dedicata all’omaggio a Marco Melani, si apre alle 17.30, presso Palomar – Casa della Cultura, con l’incontro dal titolo “Marco Melani, ladro di cinema” che si concentra su una delle più geniali rassegne ideate dal critico sangiovannese: “Ladri di cinema”, organizzata a Roma nel 1982 con il collettivo Missione impossibile. La rassegna sarà ricordata con un incontro pubblico e gli interventi di Rinaldo Censi, Daniele Costantini e Chiara Seghetto. Infine (ore 21.30) la proiezione di Ultimo tango a Parigi (Italia 1972, 129’) di Bernardo Bertolucci, uno dei film più amati da Melani, che, proibito al tempo della censura, fu proiettato durante “Ladri di cinema” clandestinamente.

 

Sabato 13 dicembre, alle 16.45 presso Palomar – Casa della Cultura, ci sarà la proiezione del documentario Profondo Argento (Italia 2023, 65’) di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa, che procede come una rapsodia, in cui sono privilegiati, tra i tanti spunti, una decina di temi: la madre appartenente alla famosa famiglia di fotografi Luxardo, il padre produttore, gli inizi di Argento come critico e sceneggiatore, l’esordio alla regia, il rapporto con la musica e l’architettura – elementi fondamentali della sua opera – i maestri, gli amici e gli imitatori, i suoi gusti letterari e cinematografici, l’evoluzione dei generi e della sua carriera, le figlie Fiore e Asia. Infine il suo vero lato oscuro: la comicità, che affiora spesso nella sua vita quotidiana e persino tra i suoi incubi cinematografici. Alle 18.00 seguirà una tavola rotonda dedicata al cinema di Dario Argento, con la partecipazione di Fiore Argento, Fulvio Baglivi, Rinaldo Censi, Luigi Cozzi, Daniele Costantini e Giancarlo Rolandi, moderata da Armando Andria. La serata si concluderà al Cinema Teatro Masaccio, dove alle 21.30 si svolgerà la cerimonia di premiazione. Il Premio Marco Melani sarà ritirato da Fiore Argento, con un intervento video di Dario Argento. Saranno presenti la Sindaca Valentina Vadi e l’Assessore alla cultura Fabio Franchi. A seguire, verrà proiettato Profondo rosso (Italia 1975, 127’) di Dario Argento in edizione restaurata 4K.

 

La giornata di domenica 14 dicembre, sempre alla Palomar – Casa della Cultura, si apre alle 16 con la proiezione di Suspiria (Italia 1977, 99’) di Dario Argento, introdotto da Gabriele Monaco; a cui seguirà alle 18 Quattro mosche di velluto grigio (Italia 1985, 105’).

 

Note sul premiato

Dario Argento è una figura centrale del cinema italiano e non solo del secondo Novecento, per la sua capacità di rinnovare profondamente i codici del thriller e dell’horror e per aver dato forma a un immaginario visivo e sonoro che ha influenzato generazioni di cineasti (da De Palma a Tarantino, da del Toro a Refn), oltre che di studiosi e spettatori. La sua opera si distingue per l’elaborazione di una grammatica cinematografica personale, fondata sull’uso espressivo della macchina da presa, su una concezione plastica e quasi pittorica della luce e del colore, e su una costruzione estetica che privilegia l’atmosfera, la suggestione, l’incubo. Argento ha saputo coniugare sperimentazione formale e tensione narrativa, in un equilibrio raro tra rigore estetico e impatto emotivo. A partire da L’uccello dalle piume di cristallo (1970), il suo cinema ha attraversato i decenni restando fedele a un’idea autoriale precisa: l’horror come territorio della visione, come esperienza sensoriale e psicologica, come riflessione sullo sguardo e sulla percezione. In tal senso, Argento non è solo un regista di genere, ma un autore capace di interrogare le strutture profonde del linguaggio cinematografico.

Nel suo cinema, il thriller si apre a una dimensione quasi astratta, in cui la narrazione si decostruisce a favore di una logica interna di immagini e suoni che mettono in crisi la visione come atto trasparente. L’apparato ottico si espone, si mostra, si interroga: chi guarda? Chi è visto? Chi genera l’immagine? L’occhio assassino, il riflesso, il dettaglio ingrandito, la soggettiva instabile diventano elementi di una riflessione metacinematografica in cui il genere horror si trasforma in dispositivo teorico. Oggi uno dei più acclamati registi italiani nel mondo, oggetto di un culto trasversale che non conosce barriere generazionali, la contemporaneità di Argento è confermata dalla circostanza che ben tre suoi film hanno ricevuto nel corso del 2025 una riedizione in 4k, Quattro mosche di velluto grigio, Suspiria e Profondo rosso: che sono i tre titoli scelti in questa edizione del Premio per addentrarsi nel cinema di Argento, insieme al documentario Profondo Argento di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa e ad una tavola rotonda animata da critici ed esperti dell'universo Argento. 

 

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Pagina aggiornata il 02/12/2025